
OLGA DE AMARAL ALLA FONDATION CARTIER POUR L’ART CONTEMPORAIN DI PARIGI
La Fondation Cartier pour l’Art Contemporain di Parigi presenta la prima grande retrospettiva in Europa dedicata a Olga de Amaral, figura chiave della scena artistica colombiana e della Fiber Art. L’esposizione, curata da Marie Perennès con il coordinamento di Aby Gaye, riunisce quasi ottanta opere realizzate tra gli anni Sessanta e oggi, molte delle quali mai esposte prima al di fuori della Colombia. Oltre ai vibranti pezzi con foglia d’oro per cui l’artista è celebre, la mostra svela le sue prime esplorazioni e sperimentazioni con il tessile, così come le sue opere monumentali.
Fin dagli anni Sessanta, Olga de Amaral ha ampliato i confini del mezzo tessile, sperimentando costantemente con materiali diversi (lino, cotone, crine di cavallo, gesso, foglia d’oro, palladio) e tecniche: tesse, annoda, intreccia e combina fili per creare opere monumentali tridimensionali. Il suo lavoro, inclassificabile, si ispira tanto ai principi modernisti scoperti alla Cranbrook Academy of Art negli Stati Uniti, quanto alle tradizioni vernacolari del suo paese e all’arte precolombiana.

Dopo aver presentato sei opere della serie Brumas nell’ambito della mostra Southern Geometries del 2018, la Fondation Cartier ripercorre ora l’intera carriera di Amaral, celebrando questa figura che ha dato vita a una vera rivoluzione nell’arte tessile.
Una nuova prospettiva sul lavoro di Olga de Amaral
Nonostante la sua fama internazionale, il lavoro di Amaral è stato raramente esposto in Europa. Questa mostra offre una prospettiva nuova ed esaustiva sulla sua carriera, rivelando la complessità della sua pratica artistica. Senza adottare un ordine strettamente cronologico, mette in luce i diversi periodi che hanno caratterizzato il suo percorso artistico: dalle esplorazioni formali (uso della griglia, colori) alle sperimentazioni (con materiali e dimensioni), così come le influenze che hanno nutrito il suo lavoro (arte costruttivista, artigianato latinoamericano, epoca precolombiana).

Con questa esposizione, la Fondation Cartier pone l’accento sull’audacia dell’arte tessile, a lungo marginalizzata per la percezione di essa come arte decorativa praticata essenzialmente da donne. Intrecciata con le dinamiche dell’arte astratta del secondo dopoguerra, la produzione ambiziosa di Amaral si distacca dai confini convenzionali dell’arazzo tradizionale. La retrospettiva evidenzia il suo contributo fondamentale all’avanguardia artistica degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta.
Nel 2013, Amaral ha avviato una nuova serie intitolata Brumas, costituita da tessuti tridimensionali diafani che si muovono leggermente e mostrano semplici motivi geometrici dipinti direttamente sui fili di cotone. Evocano una nuvola, una pioggia nebbiosa di puro colore attraverso la quale l’artista invita il pubblico a camminare.

Olga de Amaral
Nata nel 1932 a Bogotá, Olga de Amaral è una figura emblematica della scena artistica colombiana. Dopo una laurea in architettura al Colegio Mayor de Cundinamarca (1951-1952), proseguì i suoi studi alla Cranbrook Academy of Art in Michigan (1954-1955), spesso paragonata al Bauhaus tedesco. Qui scoprì l’arte tessile nel laboratorio di tessitura di Marianne Strengell, artista e designer finno-americana che fu tra le prime a privilegiare la struttura e la griglia dei tessuti rispetto ai motivi decorativi.
Negli anni Sessanta e Settanta, insieme a Sheila Hicks e Magdalena Abakanowicz, Amaral contribuì allo sviluppo della Fiber Art, utilizzando nuovi materiali e tecniche che univano principi modernisti alle tradizioni popolari del suo paese natale. Le sue opere astratte di grande formato si liberano dalla parete e rifiutano ogni forma di categorizzazione.


A un tempo pitture, sculture, installazioni e architettura, le sue opere avvolgono lo spettatore nell’universo sensoriale e personale dell’artista. Nominata Visionary Artist dal Museum of Art and Design di New York nel 2005, Amaral ha ricevuto più recentemente il Women’s Caucus for Art Lifetime Achievement Award nel 2019. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, tra cui quelle della Tate Modern, del MoMA, del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e dell’Art Institute di Chicago. Nel 2021, il Museum of Fine Arts di Houston le ha dedicato una grande mostra intitolata To Weave a Rock.

