
MICROMACRO A LUGANO APRE LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE CON GIULIA SANTAMBROGIO
MICROMACRO a Lugano, Svizzera, inaugura la sua seconda stagione espositiva con Pensieri sparsi (2024), un’installazione modulare di Giulia Santambrogio, curata da Francesco Maria Gamba. L’opera, composta da sei elementi in nastro di cotone elasticizzato lavorato all’uncinetto, si inserisce nel percorso di ricerca dell’artista, in cui il nodo diventa metafora del pensiero: un filo che si intreccia, si aggroviglia su se stesso, dando vita a forme autonome, frammentate e autosufficienti. Un dialogo tra materia e concetto che traduce in immagini tangibili la complessità della riflessione interiore.

MICROMACRO è un progetto culturale e artistico indipendente promosso da Atelier Viandanti, nato con un duplice obiettivo, esporre i propri lavori e favorire al contempo un dialogo aperto con artisti, artiste e creativi del territorio. Nonostante le sue dimensioni raccolte, lo spazio espositivo, incastonato nella cornice suggestiva dei maestosi portici di Palazzo Gargantini sul Lungolago di Lugano (Riva Giocondo Albertolli 5), ha saputo trasformarsi in un punto d’incontro significativo tra arte e pubblico. Nel 2024, questo luogo intimo ma profondamente evocativo ha dato vita a un prezioso scambio culturale, confermando l’impegno dell’Atelier nel sostenere l’arte e la cultura come strumenti capaci di amplificare il valore e il significato dell’esperienza umana, sia individuale che collettiva. In questo contesto si inserisce Pensieri sparsi, l’installazione di Giulia Santambrogio, visitabile fino al 16 febbraio 2025.
Giulia Santambrogio (Monza, 1996) vive e lavora a Lugano. Dopo aver conseguito la laurea in Pittura presso l’Accademia di Brera nel 2021, ha sviluppato una ricerca artistica che si esprime attraverso la pittura, la scultura tessile e la performance. I suoi lavori affrontano tematiche legate alla natura, alla consapevolezza corporea, al movimento, alla spiritualità e alle relazioni umane.
L’ispirazione per la sua pratica pittorica nasce dal concetto di body awareness, elaborato dalla pittrice austriaca Maria Lassnig. Questa ricerca le ha permesso di ottenere importanti riconoscimenti, come il secondo premio ex aequo alla 18esima edizione del Premio Morlotti Imbersago nel 2021.

Parallelamente alla pittura, l’artista sviluppa un lavoro tessile strettamente connesso al corpo e alla sua funzione performativa. Le sue performance danno vita a quelli che lei stessa definisce “abiti performativi”, creando un dialogo tra l’opera e il gesto. Nel 2022 presenta la performance Io vado a pescare, realizzata con l’opera Rete, nell’ambito della mostra Il corpo estraneo, a cura di Barbara Pavan, presso SCD Studio a Perugia. Nello stesso anno partecipa alla Biennale presso il MAM di Gazoldo degli Ippoliti, Mantova, inaugurando l’evento con la performance Oferta, ispirata all’antico rito peruviano di gratitudine e offerta alla Madre Terra.

Il suo lavoro affonda le radici nell’esperienza personale, trasformando il gesto del nodo – realizzato a mano o all’uncinetto – in un elemento simbolico e materico di connessione, memoria e rielaborazione. La sua pratica artistica si sviluppa in un dialogo costante tra corpo, materia e narrazione, dove il filo diventa traccia visibile di un percorso interiore ed esistenziale. La sua più recente mostra personale, inaugurata nel febbraio 2024 nelle sale espositive del Palazzo Ghirlanda Silva a Brugherio, si articola come un itinerario visivo e concettuale che, attraverso intrecci e stratificazioni, esplora il tema delle relazioni: con se stessa, con gli altri e con il mondo circostante. Centrale nella sua ricerca è l’impiego di materiali tessili di scarto o di riutilizzo, in particolare fili e tessuti ereditati dalla nonna paterna, che conferiscono alle sue opere un valore affettivo e una dimensione di continuità tra passato e presente, tra memoria individuale e collettiva.

