
ILARIA MARGUTTI: FIGLIE DELL’INFINITO
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna celebra la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne con la mostra Figlie dell’infinito, personale di Ilaria Margutti che inaugura il 6 marzo 2025 (ore 11:00) nei locali dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro, 52, Bologna.

Curato da Silvia Bonomini, il progetto espositivo è dedicato alle donne che hanno dato un contributo essenziale alla comprensione del mondo e del cosmo. Tra queste, Henrietta Leavitt, il cui lavoro ha reso possibile la misurazione delle distanze tra i corpi celesti, e Maria Gimbutas, che, attraverso la ricerca archeologica, ha offerto una lettura alternativa delle antiche culture matriarcali. Gimbutas ha evidenziato come la connessione tra gli esseri viventi e la natura fosse il principio fondante di quelle società, integrando alla prospettiva dominante una narrazione basata sulla relazione.

Tra gli obiettivi della mostra vi è la sollecitazione attraverso l’arte una riflessione sul ruolo delle donne nella costruzione della conoscenza e su una visione femminile dei molti universi che abitiamo.
Il ciclo di opere allestite in questa occasione indaga la conoscenza intesa come rete nonché la materia come intreccio di relazioni evidenziando ruolo del pensiero femminile nella costruzione di nuovi paradigmi. La mostra sottolinea come, in ambiti diversi, il contributo delle donne abbia anche introdotto nuovi modelli di studio e di sapere offrendo un’alternativa alle strutture lineari e gerarchiche della tradizione patriarcale dominante.


Ilaria Margutti è nata a Modena e vive e lavora a Sansepolcro. La sua ricerca artistica unisce la pratica del ricamo allo studio delle diverse declinazioni del femminile fino a indagarne i simboli e gli archetipi ma con particolare attenzione alla relazione tra arte e scienza. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dal 2007 ha inserito il filo come elemento centrale del suo lavoro, esplorando il concetto di interconnessione e memoria.

Negli ultimi anni, la sua pratica artistica si ispira alle teorie di Grete Hermann, scienziata e filosofa che ha ridefinito il concetto di causalità nella meccanica quantistica, sottolineando l’interdipendenza tra gli elementi. Il filo diventa per Margutti un medium per tradurre visivamente queste connessioni, evocando la trama nascosta che collega le galassie, la materia e il pensiero umano.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Associazione AIDIA sezione Bologna e sarà aperta al pubblico fino al 2 aprile 2025, dal lunedì al venerdì (ore 9-18). Ingresso gratuito
Informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it |Tel. 051 527 5053 – 5826
Catalogo in mostra.

