
LEME – LIDIA MENEGHINI. TRA DESIGN E NATURA
| di Elena Redaelli |
Lidia Meneghini, in arte LEME, è un’artista tessile che fonde i linguaggi della scultura, dell’arte sartoriale e del collage per dar vita a opere uniche. Dopo sette anni come assistente in un laboratorio di scultura, si laurea nel 2012 in Arti e Spettacolo presso lo IUAV di Venezia. Nello stesso anno, ottiene una borsa di studio per il master in “Bag Design and Product Development” presso IUAV in collaborazione con Bottega Veneta.
Nel 2016 si trasferisce a Valencia, in Spagna, dove lavora nell’atelier costumi del teatro dell’Opera Palau de les Arts. Nel 2024 ricopre il ruolo di Project Coordinator presso la galleria Capsule a Venezia. Attualmente è membro attivo dell’Italian Collagists Collective (ICC), il primo collettivo italiano dedicato al collage come mezzo espressivo, e sviluppa progetti di arte ambientale.

L’esperienza teatrale, le collaborazioni internazionali e il suo ampio bagaglio di competenze multidisciplinari contribuiscono alla creazione di opere eleganti e ironiche, in cui abilità tecnica e sensibilità si fondono. L’artista afferma:
“La mia specialità è dare forma alle idee, creando opere che si possono toccare oltre che guardare. Il mio processo creativo si basa su una ricerca continua che privilegia le sensazioni tattili dei materiali, siano essi tessuti, pelle, legno o pietra.”
L’estrema tattilità è evidente nei suoi lavori più recenti, realizzati durante residenze artistiche in Italia. Tra questi, spicca AMANTES (136 x 200 cm), realizzata nell’ambito del progetto TESSERE L’ARTE promosso da Ottovaolantesulcis, che esplora le tradizioni tessili dell’isola di Sant’Antioco. L’opera, realizzata annodando asciugamani riciclati nei toni del bianco e beige, rappresenta una superficie intrecciata montata su un telaio di legno che richiama un letto.
“In un letto si nasce e si muore. Il corpo scompare, ma il tessuto conserva la memoria,” spiega l’artista. L’opera evoca l’intimità dei corpi intrecciati e la passione emotiva, lasciando un’impronta tangibile sui materiali circostanti.

Nel 2021, Lidia ha partecipato all’INSITU FESTIVAL, in Sicilia, dove ha affrontato il tema ambientale del riutilizzo dei rifiuti raccolti lungo le spiagge. L’installazione Nemoria, creata con materiali plastici abbandonati provenienti dalle serre di Marina di Acate, rivisita questi scarti la quale permanenza temporale e cambiamenti diventano metafora di quello che succede con il passare del tempo nella memoria collettiva.

“Le mie opere superano i valori estetici comuni ispirandosi agli elementi naturali. Mantenendo un dialogo tra il materiale e il suo contesto di origine, aspiro a far riflettere le persone sull’ambiente in cui viviamo. L’azione di restituire alla natura un materiale trasformato da un intervento scultoreo aggiunge un valore concettuale, anima una riflessione sul dove siamo e cosa facciamo. Uso la tecnica dell’intreccio come metafora di fenomeni che interagiscono reciprocamente, per parlare della storia di un luogo e porre l’accento sui cambiamenti ambientali. Ogni opera è un simbolo scaturito dalla sintesi degli elementi naturali e del loro significato sociale”.

Entramado è un’installazione realizzata nel 2021 durante la residenza artistica Enclave LandArt nella Vall de Gallinera, in Spagna. L’opera, composta da interventi lungo un percorso espositivo tra paesaggi naturali, invita alla contemplazione, utilizzando materiali raccolti sul posto, come pietre e rami, per creare dialoghi visivi e tattili con l’ambiente.
“L’obiettivo è creare uno spazio sospeso che permetta ai visitatori di fermarsi e riflettere sulla bellezza del paesaggio.”
La ricerca sui materiali naturali non è nuova alla Meneghini che si è in precedenza confrontata con tematiche legate alla sostenibilità anche nei suoi progetti di design. Identificativo della versatilità dell’artista è, ad esempio, una capsule collection di borse che fonde in un unico oggetto un materiale rigido come il legno a uno più soffice come la pelle conferendo a uno le caratteristiche dell’altro. “L’aspetto di un oggetto è percepito attraverso i sensi: per questo il tatto è molto importante e l’uso di due diversi materiali, pelle e legno, evidenziano questa forma di percezione.” L’oggetto borsa, secondo Meneghini, acquista così aspetti emozionali attraverso le possibilità esplorative dei sensi. L’intreccio è alla base di queste borse/scultura in bilico tra oggetti da indossare e opere d’arte funzionali.

Inoltre, in collaborazione con lo studio milanese CTRLZAK, ha sviluppato Flagmented, un progetto che unisce tessuti tradizionali europei e cinesi in un’unica “bandiera” simbolo di dialogo culturale e contaminazione. A livello tecnico, l’operazione concettuale sottesa a questo prodotto è resa unendo Il ricamo classico europeo e il Toile de Jouy con i tessuti tradizionali cinesi formando pezzi unici che letteralmente cuciono insieme diverse realtà.

Lidia Meneghini continua a innovare nel campo artistico, e siamo curiosi di scoprire le sue prossime creazioni. Nel frattempo, seguitela sul suo sito web e sui suoi canali social.
IG: @lemestyle
Website: https://lemestyle.com/
LINK UTILI:
http://www.ctrlzak.com/#home
https://italiancollagistscollective.com

